Conosco da vari anni Roberto Ragno, per il quale nutro affetto, simpatia e stima.
Affetto perché è una persona buona, al di là dell’aspetto burbero, generosa e ben disposta nei confronti del prossimo. Simpatia perché nel suo modo di fare “romanesco”, tanto nella parlata che nel modo di comportarsi, mi è estremamente familiare.
Stima perché è una persona che sa quello che fa.
 Fotografa gli uccelli, lo fa da molti anni, con passione e competenza. Scatta sapendo cosa ha fatto, quale specie ha immortalato, le sue caratteristiche biologiche, le rotte migratorie, il comportamento.  E questo fa di lui un fotografo natura lista erudito, preparato, figura importante nel panorama sempre più drammatico che si va delineando in tutti i luoghi del pianeta. Avere persone appassionate e nello stesso tempo competenti è oggi importantissimo. E ancora più importante è che sappiano trasmettere l’amore e la passione per la natura attraverso uno strumento immediato come la fotografia, padroneggiata da Roberto con estrema maestria, con scatti al volo fulminanti.

Difficile dire quale immagine mi sia piaciuta più delle altre. Mi ha colpito moltissimo quella del più piccolo uccello europeo, un regolo. Paffutello, visto di fronte, con la cresta aperta, rossa e gialla; un uccellino di pochi grammi, che tuttavia riesce a sopravvivere nei nostri boschi, sottoponendosi anche a lunghi percorsi migratori. In fondo, la sfida del mondo degli uccelli è proprio questa: riuscire a resistere in un mondo che cambia, che presenta sempre maggiori difficoltà. E Roberto, fotografo colto e genuino ci mostra tutto questo con le sue bellissime immagini.
In questa sua avventura Roberto Ragno ha incontrato una persona ugualmente eccezionale: Federico Cauli, che conosco da più di cinquant’anni. Federico riesce a coniugare passione, studio e divulgazione dei fatti della natura. I territori dei Monti della Tolfa e dell’Italia Centrale sono quelli a lui più cari e congeniali, ed è lì che Roberto Ragno ha realizzato la maggior parte dei suoi scatti.
I testi di Federico sono brevi, in uno stile essenziale. E d’altra parte un grande naturalista si riconosce anche dalla capacità di essere sintetico e di saper colpire l’immaginazione e il sentimento del lettore.

Francesco Petretti (Biologo)